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Dopo la condanna del giudice del lavoro il segretario della Cgil rincara la dose
 
«Per questo Comune le relazioni sindacali sono sempre un optional che non permette di costruire una programmazione nè percorsi
condivisi e che mostra un’Amministrazione deficitaria, tanti impegni anche pubblici non mantenuti e un approccio generale superficiale e quasi inesistente». E’ il commento del segretario della Cgil di Matera Eustachio Nicoletti dopo la sentenza del giudice del lavoro che ha segnato la condotta antisindacale dell’Amministrazione comunale di Matera rispetto alla questione del nuovo bando degli asili nido e all’introduzione di una clausola sociale che però non tiene conto di tuttequante le lavoratrici. Motivo per il quale i sindacati hanno chiesto un ulteriore incontro e un confronto aperto e l’amministrazione invece è andata avanti autonomamente.
«Mi auguro innanzitutto che si tenga conto e si rispetti quanto previsto nella sentenza del giudice del lavoro convocando dunque un tavolo di confronto sulle vicende che sono ancora in piedi» ha spiegato il segretario della Cgil.
«La sentenza è la normale conclusione di un percorso che l’Amministrazione ha realizzato di riorganizzazione del servizio degli asili nido. Una riorganizzazione discutibile che ha sollevato problemi di cui non si è tenuto conto e nonostante i numerosi incontri in Prefettura ha mantenuto una traccia che non ha qualificato in meglio il servizio creando problemi sulla tenuta complessiva di questotipo di servizi» ha continuato Nicoletti illustrando ilcontesto di criticità generale entro il quale si è ineserito il ricorso al giudice del lavoro.
«L’Amministrazione non ha considerato il discutibile meccanismo dell’accreditamento che è stato attivato senza alcuna garanzia di natura contrattuale. Non è pensabile» continua la Cgil, «che un’Amministrazione nel riformulare il processo organizzativo in maniera tra l’altro discutibile lasci fuori una parte delle lavoratrici in convenzione. Non è pensabile che si possa rendere incerta una garanzia istituzionale». La Cgil si aspetta dunque il riavvio del tavolo ma non solo “l’Amministrazione applichi la sentenza ma tenga anche conto in maniera sostanziale di quelle che sono le conseguenze di quanto tecnico sulle scelte fatte così come era stato detto e non è stato fatto ma si cerchi di arrivare ad un obiettivo che deve essere quello di valutare anche le questioni inerenti il nuovo bando e dare le giuste garanzie a tutte quante le lavoratrici».
Una questione che rimane dunque più che mai aperta. Che aveva già altre spine e che ora ne trova una diversa legata alla condotta sindacale ma soprattutto a ciò che può comportare in senso più ampio questa sentenza.

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